Acciughe del Cantabrico

CURIOSITÀ 

Le acciughe, dette anche alici, rientrano nella categoria dei pesci azzurri. Hanno un aspetto sottile e affusolato e solitamente variano dai 10 ai 20 centimetri di lunghezza. Si nutrono prevalentemente di plancton, presente nel Mar Adriatico: per questo motivo le alici pescate nel Mar Tirreno sono più magre e di dimensioni maggiori, anche se crescono più lentamente.  In termini nutrizionali l’acciuga è un pesce magro, con un buon contenuto proteico, ma anche il contenuto in ferro e calcio è considerevole. Solitamente vengono cucinate e gustate sott’olio o sotto sale, ma possono essere marinate anche con il limone o preparate con il pangrattato. 

 

Se analizziamo le alici dei Mar Cantabrico, si può affermare che si tratta di alici pregiatissime che crescono appunto nel Mar Cantabrico, tra il Nord della Spagna e il sud-ovest della Francia. Vengono pescate in primavera, salate per alcuni mesi, tagliate e stirate a mano, senza nessun processo industriale. Un lavoro artigianale frutto dello scambio culturale con i marinai siciliani nel 18° secolo. Famosissime ormai a livello globale, le acciughe del Cantabrico sono una delle specialità gastronomiche della Spagna più richieste. Il loro valore è oggi molto alto. Ma non sempre è stato così! Fino alla fine dell’Ottocento, l’immensa quantità di acciughe che il Mar Cantabrico offriva non aveva alcun valore. In Spagna, venivano usate infatti come esca per pescare altri pesci. In Italia invece accadeva l’esatto opposto: l’acciuga era molto richiesta, tanto che l’offerta non riusciva a soddisfare la domanda. Inoltre, i Siciliani erano esperti in tecniche di salatura e conservazione delle acciughe. Fu così che la storia delle acciughe del Cantabrico iniziò ad intrecciarsi con quella dei pescatori siciliani emigrati in Cantabria alla ricerca di pesce da commercializzare nel nostro paese. 

 

 

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